Sono passati ormai circa 10 giorni dal ritorno dei nostri italiani dall’EVO Japan 2020 e noi abbiamo voluto chiedergli alcune cose riguardo questa esperienza del tutto eccezionale che hanno vissuto.

Visto che hanno risposto in modo simultaneo la S starà per Sersambo e la T per Tonius.

1) Raccontaci della tue esperienza all’evo


S: Durante questo Evo Japan ho avuto la possibilità di confrontarmi e di veder giocare molti giocatori asiatici famosi in tutto il mondo. Inoltre ho anche potuto parlare con alcuni di loro per vedere la differenza di pensiero che c’è nella nostra visione di gioco, ma soprattutto ho potuto provare la vivo l’esperienza esport del Giappone, lì dove è nato Tekken

T: Beh, l’evo è stato senza ombra di dubbio il torneo più importante al quale io abbia partecipato
che mi ha fatto crescere e che spero di replicare il prima possibile! 

2) Cosa pensi renda L’evo un torneo così importante?


S: L’evo è l’evento in cui sono presenti i migliori titoli di picchiaduro del momento, il suo prestigio è dato dai grandi numeri che aumentano ogni anno, i grandi nomi osservabili nelle varie competizioni e dal grande spettacolo che offre specialmente nelle finali

T: Senza ombra di dubbio l’evento è importante per il livello dei giocatori presenti,
anche solo veder camminare tra la folla pro come JDCR o Chikurin ti mette un senso
di ansia e allo stesso tempo euforia senza pari!

3) cos’ha di diverso l’evo dai tornei italiani? e da quelli europei?

S: La competizione che si respira è completamente differente, in Europa e specialmente in Italia c’è un ambiente molto più amichevole. Altre differenze sostanziali sono nella location e nello spettacolo offerto

T: Di diverso banalmente direi la gestione dell’evento in tutto e per tutto.
Partendo Dal commentary dello streaming in duplice lingua con doppio stream,
l’avere stand che comunque rendano vivi i momenti di “non gioco” all’evento.
anche solo girare per la fiera dava una sensazione completamente diversa
rispetto ai tornei a cui ho partecipato,
E le cocchiette

4) C’è un torneo che vedresti bene se fosse un Evo Europe?

S:In Europa potremmo far nascere una nuova edizione dell’evo probabilmente a Birmingham dove avviene ogni anno il master twt o a Parigi in cui si è svolto il Dojo UFA. Inoltre le community inglese e francese sono tra le più attive nella scena europea

T: O’ torne’ ra Local Host.

5) cosa ti è rimasto più di questa esperienza?

S: Questo Evo Japan è stata un’esperienza unica, sono tante le cose che mi hanno colpito ma la prima tra tutte è la passione che i giocatori asiatici mettono nel gioco, un ambiente super competitivo ma senza odio e solo voglia di migliorare

T: Il poter giocare con YuJinBoy e vincere 2 a 0 rimarrà il momento di hype assoluto
della mia vita, altro che matrimonio.

6) Hai qualche rimpianto?

S: Speravo di fare una posizione migliore di quella dell’evo di Las Vegas ma purtroppo da quest’esperienza ho capito di avere ancora dei limiti da superare. Un altro piccolo rimpianto è il non aver potuto giocare, anche questa volta, con il mio “idolo” Nobi

T: Certo. le cocchiette.
    Sento di aver un po sprecato l’occasione, certo per me è un ottimo

7) come si organizza un viaggio per un torneo così importante?

S: È un viaggio che va organizzato molti mesi prima sia per la preparazione in sé del viaggio ma anche e soprattutto per l’allenamento che richiede il torneo in termini di preparazione pratica e mentale. Andare ad un evento del genere può causare ansia e stress poiché si sa dal principio che si andrà a competere con i migliori giocatori del mondo, quindi è fondamentale studiare i propri avversari in anticipo e riuscire a mantenere la calma una volta lì col proprio pad in mano pronti a competere

T: Io mi sono aggregato di cattiveria a vittorio, quindi conosce lui i dettagli .

8) eravate gli unici italiani all’Evo, oltre Potter, secondo voi come mai?

S: Purtroppo partecipare ad un torneo in Giappone richiede una grossa disponibilità di tempo, oltre che economica, a causa della durata del viaggio e del fuso orario. In Italia nessun giocatore di tekken fa questa attività come un vero e proprio lavoro, quindi non tutti possono permettersi una settimana per il torneo. Inoltre alcuni potrebbero essere intimoriti per la difficoltà della competizione o, ancora, non essendo una tappa del circuito twt si preferisce dare priorità a quella tipologia di tornei

T: Beh senza ombra di dubbio i costi per un torneo del genere sono tanti,
le possibilita di vincere un premio sono abbastanza basse essendoci pro di livelli
altissimi.
e sopratutto anche se riuscissi a vincere un eventuale top 8 rimarrebbe un premio
che a stento coprirebbe le spese tra viaggi e albergo, diciamo che non siamo
molto agevolati sotto questo punto di vista, anche se in fin dei conti consiglio
a tutti un’esperienza del genere, ti fa capire davvero tanto.

9) saluta i lettori di Manaskill

S: Un saluto a tutti coloro che seguono ManaSkill e che ci sostengono in giro per il mondo durante le competizioni. Alla prossima

T: Ci vedremo presto ! Cia1!
    Volante ti ammazzo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *